Tifosi, giocatori, dirigenti in attesa. Anche questa settimana “si gioca la prossima”

Marco Di Mauro

La pazienza ormai finita dei tifosi

“Fuori il calcio dai Palazzi”. Scrive la curva Nord in uno striscione. È stato esposto fuori dal Massimino, nei giorni scorsi, affisso alle vetrate che affacciano sul parcheggio di piazza Spedini. Un messaggio che ricalca quello portato a Roma nel 2003, quando un centinaio di tifosi rossazzurri vollero protestare sotto la sede della Figc contro la Federazione che stava in ogni modo cercando di togliere al Catania la B, per il caso Martinelli. Un po’ come sta avvenendo in questa estate ormai finita. Allora tutto venne sistemato per decreto dalla politica e il campionato di B iniziò con 24 squadre. Una soluzione che anche 15 anni dopo permetterebbe di tornare in campo subito. È quello che i tifosi, con quello striscione al Massimino, e che pure i dirigenti dei club coinvolti chiedono adesso che è autunno e non si sa ancora – per il gioco a perder tempo della Figc – in che categoria giocheranno Catania, Novara, Siena, Pro Vercelli, Ternana ed Entella. Intanto anche i liguri hanno ottenuto lo stop dalla Lega Pro alle loro gare di campionato. I tifosi delle altre squadre sono invece già due giornate di C e tante più di serie B che guardano le altre giocare nell’attesa di capire quale saranno le loro avversarie e che tipo di campionato dovranno giocare. Al Massimino, questo fine settimana, si sarebbe dovuto giocare l’incontro col Siracusa. Lo stadio invece è rimasto chiuso, in attesa della sentenza del 26. Solo i botteghini hanno continuato a lavorare, staccando altri abbonamenti. Altro sintomo della voglia di calcio che ha la gente di Catania.