CATANIA – Nel corso della 6^ puntata di ‘A proposito di..’, programma di intrattenimento sportivo in onda Martedì e Giovedì dalle 14 alle 16 sulle frequenze locali (Sicilia e Calabria) di Radio Fantastica, è intervenuto telefonicamente in esclusiva GIONATHA SPINESI (ex attaccante del Catania, 2005-2010). Il tema dell’intervento ha riguardato: l’attualità del Catania, le passate salvezze a cui ha partecipato come bomber, la corsa salvezza del Catania nelle ultime cinque partite del torneo di serie A.

La stagione fallimentare
«Bisogna vivere questa stagione con filosofia, ricordare che il calcio non sia vita ma solo uno sport. Quest’anno potrebbe capitare che il Catania sia tra le tre squadre che retrocedono. Così come ha fatto otto anni di serie A, può ritornare presto. Il rammarico per la retrocessione c’è, ma bisogna farsene una ragione. E’ molto difficile recuperare otto punti. Ci sarebbe speranza se il Catania vincesse le prossime due partite e le altre perdessero tutte. E’ pur vero che il Catania, finora, ha vinto solo quattro partite. Dovrebbe vincerne altrettante nelle ultime cinque giornate. I numeri dicono che il Catania è già retrocesso ma, di cuore, mi auguro che possa accadere quel che sembra impossibile vedendo i numeri »

Il Catania di Spinesi
«Eravamo quarti il due Febbraio. Tutto lasciava presupporre che ci saremmo potuti giocarela UEFA come non mai. A seguito di quanto accaduto, ovvero un intero campionato giocato in trasferta, abbiamo dovuto cambiar registro, mentalità ed obiettivi. Era una squadra fatta di giocatori ma soprattutto, uomini, amici. Ci siamo chiusi in noi stessi e siamo riusciti a dare un destino diverso a quello che il mondo del calcio sperava si compisse.  L’errore più grave commesso dal Catania, quest’anno, è stato non aver tenuto le redini in tiro, dato pressione alla squadra, responsabilizzandola, al contrario la si è fin troppe volte assecondata su alibi come infortuni e stati di forma non ottimali. Quando ad un giocatore dai un alibi, si prende il dito con tutto il braccio».

Le colpe le fallimento sportivo
«Quando le cose van male le colpe sono da dividere in parti uguali tra le componenti. Come quando le cose van bene. La società è mancata nella fermezza nell’intervenire sulla squadra. Gli allenatori non sono riusciti a farsi seguire, non riuscendo a dar un’identità, un gioco. I giocatori, son ragazzi, purtroppo alcuni di questi sono viziati che hanno tutto dalla vita ed il sacrificio bisogna spiegarglielo, fargli capire che ciò che hanno va meritato, non è un regalo. Bisognava fargli capire cosa si stava rischiando».

Le ragioni del gioco scadente
«La difficoltà maggiore del Catania è stata quella di non saper sfruttare le fasce per creare occasioni pericolose e superiorità numerica. Son venuti meno dei ruoli, oltre al problema infortuni. Il Catania quest’anno avrebbe fatto fatica a segnare anche se davanti avesse avuto Tevez, Immobile e Higuain».