Combine bis, possibile altra retrocessione? Grassani: «Rischio c’è, ma…»

Redazione

«Secondo me ci daranno una multa. E sarà sempre una sofferenza dovere pagare altri soldi». Così l’amministratore delegato del Calcio Catania, Pietro Lo Monaco, ha commentato oggi in conferenza stampa  il secondo deferimento del Calcio Catania e del suo proprietario Antonino Pulvirenti, che alle cinque gare già giudicate ha aggiunto anche le partite con Brescia e Bologna. Deferimento di cui si discuterà proprio domani. L’accusa contro la società rossazzurra, sulla carta almeno,  potrebbe portare perfino a un’altra retrocessione a tavolino. Ma in concreto c’è la speranza di arrivare a un esito diverso da quello scaturito dalla prima tranche del processo Treni del gol. Ad analizzare gli aspetti giuridici della questione, rispondendo alle domande di Mondocatania, è l’avvocato Mattia Grassani, ritenuto il massimo esperto italiano di giustizia sportiva.

Il procuratore Palazzi ha deferito il Catania sia per responsabilità oggettiva (per la gara con il Brescia) che per responsabilità diretta (gara con il Bologna). I legali di Pulvirenti hanno dichiarato che questi fatti non potranno portare all’apertura di un nuovo procedimento, in quanto fanno parte del medesimo filone d’inchiesta per cui è già stata emessa una sentenza. Secondo Lei è concreto il rischio di una nuova penalizzazione?

«Si tratta di nuovi fatti, in ordine ai quali non era intervenuta archiviazione, né un giudizio da parte degli organi di giustizia federale. Per cui ritengo che il rischio penalizzazione effettivamente esista. Addirittura, stando al tenore letterale del codice di giustizia sportiva, qualora venisse accertata la responsabilità diretta, potrebbe essere chiesta la retrocessione all’ultimo posto del campionato di competenza. Ovviamente dovrà essere attentamente esaminato il merito del deferimento, che, da un superficiale esame dei documenti, non sembra affatto scontato quanto all’esito sfavorevole a carico del club rossazzurro. In definitiva reputo che la sostanza prevarrà sulla forma, per cui si entrerà nel merito dei singoli episodi contestati e il tribunale federale renderà la sua decisione».

Il giurista bolognese è noto ai tifosi rossazzurri per aver difeso la società, ai tempi della gestione Gaucci, nel caso Martinelli (quando i tribunali della Figc, cambiando in corsa le regole della giustizia sportiva, cercarono inutilmente di condannare il Catania alla serie C). E di nuovo ha incrociato il Catania, stavolta da avversario, nell’accusa di mobbing che fu mossa alla società di Pulvirenti dai giocatori Falsini, Biso e Pantanelli. Stavolta invece affronta da osservatore esterno la questione.

Qualora si arrivasse a emettere una sentenza, Pulvirenti, in quanto recidivo, rischierebbe la radiazione dai ranghi federali?

«Per quanto riguarda la posizione di Pulvirenti sarà decisiva, ancora una volta, la valutazione dell’atteggiamento processuale dell’ex presidente. Ritengo comunque poco probabile, visto il contributo fornito alle indagini, che si arrivi alla preclusione dai ranghi federali, ma piuttosto a un lieve aggravamento (6 mesi o un anno) della pena già comminata, in ragione anche dell’istituto della continuazione. Il tutto, ovviamente, solo in caso di affermazione della responsabilità del massimo dirigente etneo».