Calcio Catania, tanti auguri. Buon 72° compleanno

Redazione

I fondatori

Naso fa allora appello ai personaggi locali più in vista, ma il duca Vespasiano Trigona di Misterbianco (già presidente del Catania ante-guerra), pur contribuendo economicamente al progetto, rifiuta la carica di commissario straordinario del rinato sodalizio etneo, mentre l’avvocato Ruggero Albanese (ex-presidente della Catanese) si disimpegna per incomprensioni con gli altri soci. Anche il dialogo con il Comune sembra sterile. L’idea di ricavare le somme da impiegare nella ristrutturazione dello stadio maggiorando i prezzi dei biglietti di cinema e teatri o di alcuni generi alimentari si rivela infatti impraticabile, mentre la concessione alla società della gestione dell’impianto richiederebbe tempi lunghi. Così il sogno di iscrivere il Catania in Serie B rimane tale per la scadenza dei termini.
Avventura finita prima di cominciare dunque? Niente affatto, perché all’ultimo momento si trova un compromesso che permette almeno di agguantare l’iscrizione alla Serie C. Il Comune si impegna ad avviare le pratiche per la concessione dello stadio al Catania nel più breve tempo possibile e la dirigenza rossazzurra accetta di provvedere a proprie spese ai lavori più urgenti sull’impianto, accontentandosi intanto di controllarne gli accessi assoldando dei “guardiani” da schierare lungo il perimetro dello stadio in occasione delle gare interne.

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