Fischi preziosi. Pazienza finita, servono vittorie per recuperare fiducia

Ettore Attanasio e Marco Di Mauro

Striscione per Sandri

La curva Nord alza uno striscione in memoria di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso anni fa dal colpo di pistola di un poliziotto. POi continua a sostenere, come il resto dello stadio. L’impressione iniziale di una formazione “campata in aria” diventa una certezza, sugli spalti. Non è la prima volta che questa sensazione emerge e i mugugni cominciano a poco a poco a salire di tono. La squadra non si scuote, l’allenatore non cambia nulla, il Catanzaro prende ancor più campo e gli equilibri che si stabiliscono sul terreno di gioco lasciano l’impressione di una sfida senza storia e senza speranze, a meno di una rivoluzione sotto ogni punto di vista. I fischi che arrivano a fine primo tempo – poco dopo l’entrata in scena dei tifosi del Catanzaro, nel settore ospite – chiedono questo, si al tecnico che ai calciatori: una ripresa diversa sotto ogni punto di vista, sia tecnico, che tattico, che temperamentale. Sottil pare leggere bene almeno questa esigenza, e a inizio secondo tempo opera tre cambi.