«Contestiamo per amore». Appello al tifo, il Massimino risponde assente

Redazione

All’appello al tifo lanciato in settimana da Pietro Lo Monaco, il Massimino non risponde presente. Lo stadio è quasi vuoto, il numero degli spettatori effettivi pare, a colpo d’occhio, persino inferiore al numero degli abbonati. I gruppi organizzati dalla Nord hanno disertato la partita preferendo andare a sostenere l’Amatori. Presenti al Benito Paolone hanno esposto uno striscione molto eloquente: “Contestiamo per amore“.

Ma in curva a mancare non è solo il tifo organizzato. Nei posti a sedere dei due anelli, si registra solo qualche sparuta presenza di tifosi rossazzurri. Anche il settore ospiti è completamente vuoto, ma per il divieto di trasferta imposto ai tifosi foggiani dalle autorità catanesi. Provvedimento figlio delle tensioni verificatesi nella gara d’andata.

Se tutto questo non bastasse a render deserto il Massimin, poi, ci si mettono anche i tornelli. Che si guastano e costringono i non molti tifosi intenzionati a essere presenti, di arrivare in tribuna solo pochi minuti prima che inizi la gara. Per risolvere il problema, è stato deciso di aprire i varchi e controllare manulmente i documenti degli spettatori, con ulteriore perdita di tempo.

All’ingresso delle squadre si sentono pochissimi applausi e qualche fischio. Se il tifo non manca è solo per la presenza dei sostenitori della Sud, che non hanno aderito alla protesta. Ma che durante la partita, comunque, contestano la squadra. A partita iniziata, qualche ritardatario raggiunge la tribuna, ma lo stadio resta praticamente vuoto. Tra gli assenti anche Antonino Pulvirenti, nonostante la sospensione del Daspo gli consenta per la prima volta, dopo l’agosto del 2015, di rientrare allo stadio.

La partita dice poco. Un paio di spunti sulla destra di Mazzarani vengono conclusi debolmente dal limite e a metà del primo tempo, dopo un errore di Russotto, dagli spalti cominciano a partire i primi fischi. In tribuna A, la voce che rimbomba più forte è quella di Pietro Lo Monaco. L’amministratore delegato del Catania urla poco dopo un controllo pericoloso di Bergamelli all’interno della propria area di rigore, o incita Pisseri a far ripartire l’azione con qualche rinvio. Alla fine del primo tempo i fischi del pubblico accompagnano le due squadre verso gli spogliatoi.

Alla ripresa, dopo tre minuti, il Foggia sblocca il risultato. Per qualche minuto il Catania è in difficoltà e i fischi sottolineano il momento negativo. Dalla Sud però si alza il coro “Forza Catania, vinci per noi“. Il poco pubblico presente si scalda a cavallo dell’80º, quando il Catania sfiora il pareggio con Di Grazia e sostituisce Mazzarani con Pozzebon. Ma la reazione del Catania è sterile. E, già durante i minuti di recupero, un lancio di petardi e una valanga di fischi accompagnano la quarta sconfitta consecutiva del Catania. Di alcuni dei presenti preferiscono perdersi il finale, abbandonando anzitempo le tribune.

L’unico sorriso, in questa domenica amara per il tifo rossazzurro, lo regala proprio l’Amatori. Che ha vinto 20-10 la sfida – un derby – contro la capolista Amatori Rugby Messina.

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