Rosina rescinde. È della Salernitana
Lui: «Felicissimo. Perdonate l’attesa»

Redazione

Il Calcio Catania e Alessandro Rosina hanno risolto consensualmente il contratto che li legava, e che avrebbe avuto termine a giugno 2017. Termina una lunga trattativa, fino all’ultimo ricca di imprevisti e tensioni, che si era scaldata soprattutto ad agosto, quando il calciatore aveva rifiutato di andare via da Catania senza una buonuscita – di circa 250mila euro – anche dopo avere raggiunto un’intesa contrattuale (da 360mila euro l’anno) con la Salernitana.

Questo pomeriggio sarebbe avvenuto l’incontro in sede, a Torre del Grifo, nel quale sarebbe stata trovata e controfirmata l’intesa per liberare il calciatore. In questa maniera il Catania rinuncia a monetizzare la cessione ma si sgrava di uno stipendio – circa 550mila euro a stagione -, ritenuto al di sopra dello standard della Lega Pro. Tanto da avere fatto temere l’addì Pietro Lo Monaco di non potere depositare i contratti degli altri calciatori. Da Salerno, una volta arrivata la documentazione necessaria, hanno subito ufficializzato il trasferimento del calciatore.

Queste le sue prime parole da granata:

«Sono felicissimo di poter indossare finalmente la maglia della Salernitana. Tempi tecnici non hanno reso possibile il mio arrivo a Salerno prima ma ora non vedo l’ora di mettermi a disposizione di mister Sannino in una piazza che ha grande fame di calcio come Salerno. Ringrazio la Proprietà, Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, per aver creduto in me e di avermi aspettato nonostante l’accordo fosse stato già raggiunto da tempo. Ho scelto la Salernitana più di un mese fa e ora sono concentrato esclusivamente per dare il massimo per questi colori». E dal suo profilo Twitter aggiunge: «Perdonate l’attesa, scusate il ritardo. Finalmente Salernitana».

Il Catania aveva minacciato di deferire il calciatore alla giustizia sportiva, ritenendo che avesse volontariamente evitato di scendere in campo in occasione di un’amichevole estiva. Per tutto il corso del ritiro, Rosina si è allenato a parte senza mai scendere in campo col resto della squadra. Nel frattempo ha maturato lo stipendio di luglio, che la società è quindi stata obbligata a corrispondergli. Ma il nodo più fitto era quello legato alla buonuscita, chiesta da procuratore come condizione indispensabile per risolvere il contratto.

Pare che nell’accordo firmato da Rosina con la dirigenza guidata da Pablo Cosentino, ci fossero delle clausole economiche che il club non avrebbe rispettato. E alle quali l’attuale club non aveva intenzione di dare seguito. Da qui le richieste del procuratore nonché fratello di Rosina, Fabrizio. La vicenda era finita già tempo fa davanti al Collegio arbitrale, che si sarebbe espresso soltanto a settembre. Tempi incompatibili col trasferimento alla Salernitana. Pertanto, anche grazie alla mediazione del club campano, sarebbe stato trovato un accordo tra le parti.