Undici domande a Pulvirenti: Finaria, WindJet, processi e rilancio

Claudio Spagnolo e Marco Di Mauro

La ristrutturazione del debito del gruppo Finaria, sbloccata di recente. La risoluzione del caso Rinaudo, che pare acquisita. La prospettiva che il Calcio Catania inizi il prossimo campionato senza penalità. Trascorsi due anni di disgrazie, accompagnate da un totale silenzio della proprietà, ad Antonino Pulvirenti non mancano più le buone notizie da dare alla stampa. Il suo ritorno di fronte a dei giornalisti – che è stato annunciato saranno scelti da lui stesso – pare sempre più vicino almeno quanto pare legato all’ufficiale lieto fine delle tre vicende di cui sopra.

Tre indizi di un progressivo ritorno alla normalità, però non per tutti sono la prova certa che quanto programmato per il Calcio Catania si realizzi, per di più nei tempi e nei modi prospettati dalla dirigenza. Più volte l’amministratore delegato club, Pietro Lo Monaco, ha detto che il rilancio sportivo dei rossazzurri può passare solo da un rilancio economico. In tal senso, il ritorno alla normalità rappresenta la base necessaria per fondare la risalita. Per la quale, però, non basta mettere la holding al sicuro dal fallimento, allontanare il club dal rischio di esclusione dal campionato e scongiurare l’ipotesi di iniziare il terzo campionato di fila con una penalità.

Marco Bellinazzo, intervistato recentemente da MondoCatania, ha dato il suo parere sul piano di rilancio che entro quattro anni vorrebbe riportare il Catania in serie A. L’esperto di calcio&business del Sole 24 ore ha sottolineato la necessità di investimenti considerevoli per sostenere concretamente il progetto. Al contempo – valutata la situazione di Finaria, del fallimento di Wind Jet e le beghe legali del patron – ha avanzato interrogativi circa la priorità che Pulvirenti potrebbe dare alla squadra di pallone rispetto alle altre aziende e alle altre situazioni che lo riguardano. Secondo Bellinazzo, insomma, più credibile sarebbe la prospettiva di un rilancio con un’altra proprietà.

Proprio sulla capacità e sulla volontà di finanziare adeguatamente il progetto di rilancio del club si concentrano le domande che fanno parte della seconda serie di interrogativi che MondoCatania rivolgerebbe a Pulvirenti. (Leggi la prima parte – domande da 1-3).

4- Qual è il nome del privato che – stando a quanto riferito da Pietro Lo Monaco in una recente conferenza stampa -, ha garantito la fidejussione per l’iscrizione del Calcio Catania allo scorso campionato? In tal senso, la sua situazione economica, da allora, è migliorata a tal punto che potrà garantire per il futuro del Calcio Catania in prima persona? E se sì, grazie a quali mosse è migliorata a tal punto?

5- In passato ha sempre sostenuto detto che i destini di Wind Jet e del Calcio Catania fossero scollegati. A cosa è collegata la crisi economica della sua holding, Finaria, considerato inoltre che Pietro Lo Monaco ha sempre detto che l’approvazione dell’accordo di ristrutturazione del debito della holding è collegata alla possibilità concreta di sostenere economicamente il piano di rilancio sportivo del Calcio Catania?

6 – In che senso il centro sportivo di Torre del Grifo è stato importante nelle trattative per il raggiungimento dell’accordo per la ristrutturazione del debito di Finaria e quanto lo sarà nel prossimo futuro come garanzia per il mantenimento degli impegni economici e commerciali presi? In tutto ciò, questo quanto ha condizionato o condiziona l’intenzione e l’interesse di vendere il Calcio Catania?

7 – Che effetto potrebbe avere, sulle sue condizioni economiche e su quelle del gruppo Finaria, un esito negativo del concordato WindJet che riguarda il passivo di 238 milioni di euro della sua ex compagnia aerea? Come cambierebbero la sua vita e i suoi progetti in caso di una sua possibile condanna, nei procedimenti in corso a suo carico, per bancarotta fraudolenta e/o per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva?